Booklet Economia: nel 2024 Pil di Milano in crescita del +1,1%, Pavia +1,0%, Lodi +0,6% e Monza e Brianza +0,5%. Inizio d’anno in calo per la produzione manifatturiera lombarda e in moderata espansione per i servizi
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La Lombardia rispetto ai benchmark nazionali ed europei. Focus specifici per Milano, Lodi, Monza Brianza, Pavia.
L’economia lombarda, come riportato nello scorso Booklet, è prevista crescere del +1,0% nel 2024, per un complessivo +6,7% rispetto al pre-Covid, incremento che supera sia il ritmo già veloce dell’Italia (+4,2% sul 2019) sia quello dei principali benchmark europei (+0,8% Baden-Württemberg, +2,4% Bayern, +4,8% Cataluña). Nel presente numero si rilasciano le previsioni 2024 per le provincie delle imprese di Assolombarda, tutte attese in espansione quest’anno come risultato di un primo semestre stazionario e un secondo in accelerazione e di una dinamica più favorevole per i servizi rispetto all’industria: in media annua Milano +1,1%, Pavia +1,0%, Lodi +0,6%, Monza e Brianza +0,5%. Nel confronto con il pre-Covid le quattro province avanzano più della media italiana: Milano +10,0%, Monza e Brianza +5,7%, Pavia +5,3%, Lodi +4,9%.
Nonostante le attese sostanzialmente positive per il complesso dell’anno in corso, i primi mesi del 2024 sono caratterizzati da un manifatturiero lombardo ancora debole e in cui non si intravedono chiari segnali di svolta nel breve termine, affiancati da servizi moderatamente in espansione.
In particolare, tra gennaio e marzo, la produzione manifatturiera regionale cala del -0,3% rispetto al trimestre precedente e segna una flessione del -1,1% a confronto con i livelli di un anno prima, segnando comunque una maggiore tenuta rispetto all’industria nazionale che arretra del -3,1% su base annua. La manifattura in Lombardia soffre il rallentamento della domanda interna (-2,7% su base annua), mentre gli ordini esteri sono pressoché fermi (+0,4%).
L’andamento negativo della produzione nel primo trimestre 2024 è condiviso da tutte le classi dimensionali d’impresa, con una contrazione ben più decisa per le realtà con oltre 200 addetti (-2,2% rispetto al 2023) e una più contenuta per le imprese che contano 10-49 addetti (-0,9%) e tra 50 e 199 addetti (-0,8%).
Scomponendo il dato lombardo a livello settoriale si osservano, invece, traiettorie differenziate. Il +1,1% complessivo sintetizza, infatti, gli andamenti positivi dei comparti automotive (+4,4%), chimica (+3,6%), alimentare (+3,5%), carta-stampa (+1,6%) e le contrazioni di tessile (-7,8%), abbigliamento (-5,9%), siderurgia (-4,6%), pelli-calzature (-3,2%), meccanica (-2,4%), minerali non metalliferi (-2,0%) e gomma plastica (-1,5%).
Segnali deboli emergono anche più di recente. La fiducia delle imprese manifatturiere nel Nord-Ovest torna a calare ad aprile, confermando un andamento altalenante che si protrae dall’inverno scorso. Una tendenza simile si osserva anche a livello italiano, dove nell’ultimo mese si registra un calo della fiducia, così come in Francia e Germania (quest’ultima, sul livello più basso da giugno 2020), mentre risale la Spagna, pur rimanendo in area negativa.
Ad aprile torna, invece, a salire la fiducia del comparto dei servizi nel Nord-Ovest dopo tre mesi consecutivi in discesa. A più favorevoli giudizi sull’andamento generale dell’azienda si affiancano l’aumento degli ordinativi (ora di nuovo su livelli positivi) e il miglioramento delle aspettative di domanda per i prossimi 3-4 mesi. Al contrario, l’indice cala a livello nazionale, pur rimanendo ampiamente positivo, e cresce in Germania, mentre scende in Spagna e Francia (che torna in area negativa).
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