Conflitto Russia-Ucraina: il rialzo delle materie prime

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L’impatto della guerra in Ucraina sui prezzi delle materie prime continua ad essere intenso e diffuso. In particolare, gli effetti sono consistenti per il prezzo del frumento, il cui incremento dal pre Covid (+98% il 19/04) è spiegato per quasi due terzi (63%) dai rincari registrati dopo l’inizio della guerra (Grafico 1). Anche gli aumenti delle quotazioni di nichel e zinco (+154% e +96% dal pre Covid) sono da imputare per circa la metà al periodo post-conflitto. Per olio di semi di girasole, acciaio, mais e petrolio la guerra incide per il 46-40% dei rincari di queste materie prime: +151% olio di semi di girasole rispetto a prima della pandemia, +217% acciaio, +113% mais, +72% petrolio brent.
Il gas naturale europeo è tra le materie prime che evidenzia l’aumento delle quotazioni più elevato dal pre Covid (+740% il 19/04) e tale incremento è spiegato per circa un quinto (22%) dagli aumenti registrati dopo lo scoppio del conflitto armato. Altro rialzo importante è quello del fertilizzante urea e nitrato di ammonio (+388% dal pre Covid), di cui il 16% è stato registrato dopo l’inizio della guerra.

L'analisi completa è disponibile al seguente LINK.

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