Le imprese milanesi: struttura e dinamica reddituale. Periodo 2007-2012

Rapporto a cura dell'Osservatorio Assolombarda Bocconi e Prometeia.

 

Abbiamo analizzato in maniera approfondita i bilanci dal 2007 al 2012 di un campione costante di 5.735 imprese dell’area milanese per cercare di capire quali sono state le dinamiche reddituali e patrimoniali delle imprese milanesi che hanno attraversato questo periodo di grande turbolenza economica. Come hanno reagito alla peggiore recessione del dopoguerra? Sono stati recuperati i livelli pre-crisi? Come stanno oggi?
Abbiamo letto insieme i dati micro di bilancio e quelli macro di scenario, ricostruendo in sintesi le vicende economiche del contesto italiano e internazionale per capire con quale forza e con quali ritardi temporali tali vicende di contesto influenzano i redditi, le modalità di finanziamento e i patrimoni delle nostre imprese.
Sintesi
Dall’Osservatorio risulta evidente che le imprese milanesi sono state colpite duramente dalla crisi e dal prolungarsi delle difficolta sul fronte della domanda interna, tanto che il valore della produzione complessivo non è ancora tornato ai livelli del 2007.
Per converso, si registrano anche importanti segnali positivi. I rapidi e incisivi interventi sui costi, uniti ad una forte riduzione degli interessi passivi, hanno permesso di contenere i danni per quanto riguarda la redditività. Non solo, sul fronte del patrimonio, le imprese milanesi continuano a presentarsi più solide, meno indebitate e più redditizie rispetto alle imprese del resto d’Italia.
La redditività parzialmente recuperata e la solidità patrimoniale possono essere buone basi per una ripresa in un contesto ancora difficile. In conclusione, si deve però segnalare che, anche all’interno di questo insieme di 5.735 imprese “di successo”, si contano moltissimi casi di imprese che per più anni (se non addirittura per l’intero periodo) presentano redditività molto bassa o negativa. Il processo di selezione e trasformazione avviato dalla crisi non sembra pertanto ancora terminato. Dobbiamo prevedere futuri alti tassi di mortalità e di trasformazioni proprietarie e dobbiamo domandarci se, e come, le imprese che verranno a mancare potranno essere rimpiazzate da altre realtà economiche.

Abbiamo analizzato in maniera approfondita i bilanci dal 2007 al 2012 di un campione costante di 5.735 imprese dell’area milanese per cercare di capire quali sono state le dinamiche reddituali e patrimoniali delle imprese milanesi che hanno attraversato questo periodo di grande turbolenza economica. Come hanno reagito alla peggiore recessione del dopoguerra? Sono stati recuperati i livelli pre-crisi? Come stanno oggi?Abbiamo letto insieme i dati micro di bilancio e quelli macro di scenario, ricostruendo in sintesi le vicende economiche del contesto italiano e internazionale per capire con quale forza e con quali ritardi temporali tali vicende di contesto influenzano i redditi, le modalità di finanziamento e i patrimoni delle nostre imprese.

Sintesi

Dall’Osservatorio risulta evidente che le imprese milanesi sono state colpite duramente dalla crisi e dal prolungarsi delle difficolta sul fronte della domanda interna, tanto che il valore della produzione complessivo non è ancora tornato ai livelli del 2007. Per converso, si registrano anche importanti segnali positivi. I rapidi e incisivi interventi sui costi, uniti ad una forte riduzione degli interessi passivi, hanno permesso di contenere i danni per quanto riguarda la redditività. Non solo, sul fronte del patrimonio, le imprese milanesi continuano a presentarsi più solide, meno indebitate e più redditizie rispetto alle imprese del resto d’Italia. La redditività parzialmente recuperata e la solidità patrimoniale possono essere buone basi per una ripresa in un contesto ancora difficile. In conclusione, si deve però segnalare che, anche all’interno di questo insieme di 5.735 imprese “di successo”, si contano moltissimi casi di imprese che per più anni (se non addirittura per l’intero periodo) presentano redditività molto bassa o negativa. Il processo di selezione e trasformazione avviato dalla crisi non sembra pertanto ancora terminato. Dobbiamo prevedere futuri alti tassi di mortalità e di trasformazioni proprietarie e dobbiamo domandarci se, e come, le imprese che verranno a mancare potranno essere rimpiazzate da altre realtà economiche.

 

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