Il lavoro a Milano: è disponibile lo studio realizzato da Assolombarda e CGIL, CISL e UIL


25 gennaio 2010

Lo studio "Il lavoro a Milano"
È disponibile lo studio Assolombarda-CGIL-CISL-UIL "Il lavoro a Milano" (1), analisi della realtà economico-produttiva milanese svolta ogni anno congiuntamente da Assolombarda e Cgil- Cisl-Uil attraverso una lettura condivisa dei dati, al fine di fornire indicazioni utili a stimolare l'azione delle istituzioni. Questa quarta edizione contiene anche uno specifico approfondimento dedicato ai lavoratori stranieri.

Tasso di disoccupazione
Dopo un 2008 di sostanziale tenuta, la crisi ha cominciato nel 2009 ad avere ripercussioni negative sull’occupazione: dall’aggiornamento al II trimestre si rileva che i tasso di disoccupazione milanese e lombardo sono ormai vicini al 5% e quello nazionale sfiora il 7,4%.
Una situazione preoccupante, anche se l’Italia presenta un quadro migliore rispetto agli altri Paesi, dove l’aumento dei disoccupati è stato più accentuato o addirittura drammatico (Regno Unito, negli Usa e, soprattutto, in Irlanda e Spagna).

Cassa Integrazione
Buona parte dello shock della crisi è stato assorbito grazie alla disponibilità - per le imprese ed i lavoratori italiani - della Cassa Integrazione. Nel 2009 si è registrata una vera e propria esplosione delle ore autorizzate della gestione Ordinaria: quasi 30 milioni di ore, con un aumento del 1400% rispetto al 2008. Un dato impressionante, anche se forse sovrastimato rispetto al reale utilizzo (uno studio dell’Inps stima intorno al 60% la quota di monteore effettivamente utilizzato).
Cresce negli ultimi mesi il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, fenomeno che denota un’evoluzione dei problemi da congiunturali a strutturali.

Infortuni
Tra gli elementi positivi, nel quadro per altri versi preoccupante del mercato del lavoro 2008, va sicuramente considerato l’andamento degli infortuni.
Continua, secondo i dati forniti dall’Inail, la diminuzione del loro numero assoluto, soprattutto a livello italiano (-4,1%) e lombardo (-3,8%), ma - seppure in termini meno evidenti - anche a livello milanese. Una riduzione è evidente anche in termini relativi (infortuni per lavoratore occupato), e dunque non è un semplice effetto statistico legato alle difficoltà occupazionali.

Immigrazione e lavoratori stranieri
I 600.000 lavoratori stranieri occupati in Lombardia rappresentano il 20% di quelli complessivamente attivi nel nostro Paese, e sono concentrati soprattutto nell’industria manifatturiera in senso stretto, nell’industria delle costruzioni e nel settore dei servizi alle imprese.
La componente straniera milanese, in particolare, evidenzia differenze sempre più contenute rispetto all’insieme dei lavoratori, grazie ad un processo di integrazione che si trova in un’avanzata fase di attuazione anche per effetto della contrattazione collettiva.
Le principali criticità riguardano il superamento delle barriere linguistiche, la soluzione delle problematiche abitative e il riconoscimento dei titoli di studio. 

Riferimenti e collegamenti
1. Il lavoro a Milano. Lo studio è frutto dell’accordo che Assolombarda, CGIL, CISL e UIL milanesi hanno siglato nel giugno del 2006 ed è stato elaborato dai Centri Studi delle quattro organizzazioni.

Contatti
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