Focus territoriale Monza e Brianza
Provincia di Monza e Brianza: executive summary
Le imprese del territorio brianzolo stanno attraversando una fase di elevata dinamicità che si riflette sull’esigenza di spazi per le attività economiche. Tuttavia, le imprese spesso non trovano le condizioni per espandere le proprie attività sul territorio, a causa dell’insufficiente disponibilità di uno stock immobiliare adeguato alle attuali esigenze produttive e della complessità nell’effettuare operazioni di ampliamento per l’assetto vincolistico e normativo.
Per proseguire nel proprio percorso di sviluppo, iI territorio di Monza e Brianza, caratterizzato da una natura policentrica, necessita di una visione unitaria e di una strategia a lungo termine, per garantire al territorio provinciale le condizioni per una rigenerazione diffusa e la riqualificazione dello stock immobiliare esistente.
I principali progetti di trasformazione urbana sono localizzati negli ambiti territoriali MB Est (Energy Park ed ex Ospedale a Vimercate) e MB Ovest (ex Snia a Varedo), ma anche nel Comune di Monza. Questi tre ambiti sono, infatti, caratterizzati da un tessuto imprenditoriale più numeroso sia in termini di imprese che di addetti. L’ambito MB Nord, per le specifiche caratteristiche paesaggistiche e infrastrutturali, ha una minore densità di attività economiche e di progetti d’investimento.
La mappatura degli investimenti sulle sedi aziendali e i dati sul mercato degli immobili d’impresa evidenziano l’esigenza di cambiamento della situazione localizzativa delle imprese, in particolare nel comparto produttivo. Infatti, accanto a investimenti di ampliamento dei siti produttivi esistenti – tra i più rilevanti STMicroelectronics ad Agrate Brianza, Thermo Fisher ed Elesa a Monza – si rileva un elevato numero di compravendite di immobili d’impresa, in particolare nel comparto dei capannoni industriali.
Le 373 compravendite di capannoni misurate nel 2022 rappresentano un incremento di oltre il +60% rispetto alla media del decennio precedente, mentre le 220 compravendite di uffici, sebbene di poco inferiori all’anno precedente, sono del +20% superiori alla media del decennio precedente. I valori di prezzi e canoni sia di capannoni che di uffici rimangono elevati, seppur senza mostrare variazioni di rilievo su base annua, ad eccezione dei canoni di locazione degli uffici, in crescita del +3,4%. Nel 2022 è stato stimato che nel solo segmento dei capannoni industriali si siano generati volumi di investimenti immobiliari nell’intorno dei 150 milioni di €.
Tuttavia, è necessario sottolineare che l’elevata pressione della domanda sul mercato degli immobili d’impresa fatica a trovare una risposta adeguata alle esigenze delle imprese: mentre le richieste vanno verso immobili produttivi di dimensioni maggiori, il territorio è caratterizzato da uno stock immobiliare frammentato e in parte obsoleto. Infatti, circa il 70% delle transazioni immobiliari analizzate ha riguardato capannoni con un valore inferiore ai 500.000 €, ovvero immobili di piccole dimensioni (< 1.000 mq) e/o obsoleti dal punto di vista impiantistico, strutturale o localizzativo. Inoltre, la frammentazione dell’assetto immobiliare impatta la logistica interna alle aziende, generando un sovraccarico sulla rete viabilistica.
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