“Far volare” le pmi con nuove competenze manageriali

Milano, 28 aprile 2015 – 20 Pmi manifatturiere coinvolte in altrettanti piani di formazione manageriale per 536 ore di formazione in house erogate da tre business school. Questi i numeri del progetto pilota Cultura manageriale e passaggio generazionale di Assolombarda presentato quest’oggi presso la sede degli industriali milanesi.

Il progetto, promosso da Assolombarda in partnership con ALDAI e coordinato da Ecole, grazie al finanziamento di Fondirigenti, fa parte del piano strategico di Assolombarda per “Far Volare Milano” e intende sviluppare le competenze manageriali come leva strategica per la crescita del territorio milanese.

Il nostro territorio è fortemente caratterizzato da imprese a carattere familiare: basti pensare che le imprese manifatturiere dotate di un board al 100% familiare sono quasi il 58,9% in Lombardia e il 69% in Italia, il doppio di quanto registrato nelle altre principali regioni europee. Inoltre, la Lombardia presenta una limitata dimensione aziendale nel confronto europeo: 11,3 addetti in media per impresa manifatturiera, contro i 39,7 addetti del Baden-Württemberg e i 38,0 addetti del Bayern. E solo nel 15,2% delle imprese lombarde le decisioni strategiche sono decentralizzate, rispetto a quote doppie nelle altre regioni europee.

“In una struttura aziendale di questo genere le decisioni strategiche restano sostanzialmente centralizzate e l’innovazione organizzativa è ancora poco diffusa” – afferma Alessandro Spada, consigliere incaricato Assolombarda per lo sviluppo del manifatturiero e l’internazionalizzazione.

Cultura manageriale e passaggio generazionale è quindi un progetto sperimentale di formazione costruito “su misura” delle imprese partecipanti sulla base di un’analisi attenta dei loro fabbisogni formativi e sviluppato mediante il ricorso a metodologie erogate da tre importanti business school: Mip-Politecnico di Milano, Fondazione ISTUD e Core Consulting.

Nel dettaglio è stata realizzata un’analisi delle singole realtà aziendali attraverso la quale si è potuto classificare il fabbisogno formativo sotto tre macro-aree tematiche: strategia aziendale e internazionalizzazione; sviluppo organizzativo; razionalizzazione dei processi aziendali (interventi di riorganizzazione dei processi organizzativi).

Per ciascuna azienda sono state previste almeno 24 ore di servizio formativo, per un totale di 536 ore di formazione erogate in azienda, che hanno coinvolto 90 figure apicali tra imprenditori, dirigenti e quadri. Per valorizzare l’esperienza dei partecipanti e le specificità aziendali, oltre alla modalità d’aula sono state utilizzate il coaching e l’affiancamento consulenziale.

Le aziende coinvolte nel percorso hanno evidenziato alcuni specifici plus del progetto: una formazione tailor made basata sugli effettivi processi aziendali e sulle eventuali problematicità ad essi correlate; lo svolgimento delle attività formative in house presso la sede aziendale; il collegamento strutturale con le business school; la possibilità di riflettere sulle strategie aziendali e l’opportunità di sperimentare la formazione come leva per lo sviluppo aziendale.

“Consegniamo quindi alle istituzioni un modello efficace e innovativo che merita di essere reso replicabile e scalabile per consolidare il sostegno allo sviluppo delle piccole e medie imprese lombarde. Ci rivolgiamo in particolare a Regione Lombardia che può candidarsi, prima tra le regioni italiane, a offrire interventi formativi rivolti a imprenditori di PMI sperimentando un raccordo tra le risorse regionali e le risorse dei fondi interprofessionali” – conclude Spada.

“Regione Lombardia è disponibile a promuovere le iniziative formative, sul modello di quello sperimentato, a favore degli imprenditori collocandole in una sperimentazione che veda il raccordo tra le risorse regionali e le risorse dei fondi interprofessionali.” - afferma Gianni Bocchieri, Direttore Generale Istruzione Formazione e Lavoro Regione Lombardia.

Il tessuto produttivo della Lombardia, così come in Italia, è costellato di imprese a carattere familiare.

Tuttavia, il problema non è tanto nella proprietà, quanto nella gestione: le imprese con board 100% familiare sono il 58,9% in Lombardia e il 69% in Italia, il doppio di quanto registrato nelle altre principali regioni europee.

Imprese con board 100% familiare

(quota % su totale, 2010)

Fonte: Tableau de bord Assolombarda su dati Efige

Nota: Campione di imprese manifatturiere con più di 10 addetti

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