8 marzo: Assolombarda, Cgil, Cisl e Uil siglano un’intesa per raccogliere fondi a favore di 3 reti antiviolenza del territorio Comunicato stampa

8 marzo: Assolombarda, Cgil, Cisl e Uil siglano un’intesa per raccogliere fondi a favore di 3 reti antiviolenza del territorio

Accordo a sostegno delle donne vittime di violenza. Con l'occasione presentato l'Advisory Board di Assolombarda dedicato alla responsabilità sociale delle imprese

Milano, 22 febbraio 2018Sostenere le attività di assistenza alle donne vittime di violenza e molestia. È questo l’obiettivo dell’accordo siglato oggi da Assolombarda, Cgil Camera del Lavoro Metropolitana di Milano, Cisl Milano Metropoli e Uil Milano e Lombardia, rivolto alle aziende associate e ai rispettivi lavoratori.

L’iniziativa congiunta (il cui hashtag è #L8x365), nata con riferimento a una giornata particolarmente simbolica come quella dell’8 marzo, consiste in una raccolta fondi a favore di 3 reti territoriali: la rete antiviolenza del Comune di Milano; la rete interistituzionale del territorio Adda Martesana “Contrasto al maltrattamento ed alla violenza di genere”; la rete sovrazonale di Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni contro la violenza sulle donne.

Nel “Fondo 8 marzo”, dal 1° marzo fino al 30 aprile, confluiranno i contributi volontari, pari a un’ora di lavoro, dei dipendenti delle imprese associate e di Assolombarda che vorranno partecipare all’iniziativa, ai quali si aggiungerà un complessivo corrispondente importo da parte delle rispettive aziende. A valle della raccolta, quanto ottenuto verrà immediatamente trasferito alle reti territoriali con le quali ci saranno successivi momenti di incontro per seguire l’andamento delle iniziative connesse ai fondi raccolti.

Con l’occasione è stato presentato anche l’Advisory Board di Assolombarda dedicato alla responsabilità sociale delle imprese, voluto dal Presidente Carlo Bonomi. L’Advisory Board, attraverso progetti mirati, intende rispondere ai bisogni delle fasce più esposte della popolazione, dei giovani e delle donne e valorizzare il patrimonio artistico, storico e culturale del territorio. È presieduto da Gabriella Magnoni Dompé, già Cavaliere della Repubblica per meriti sociali.

Quest’anno in occasione dell’8 marzo, insieme con Cgil, Cisl e Uil, abbiamo voluto promuovere un’iniziativa concreta a sostegno delle attività di assistenza alle donne vittime di violenzaha commentato Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza –. Basti pensare che secondo una recente indagine Istat sono 8 milioni e 816mila (il 43,6%) le donne tra i 14 e i 65 anni che nel corso della vita hanno subito una qualche forma di molestia; più di 3 milioni (15,4%) negli ultimi tre anni e più di un milione (il 7%) negli ultimi dodici mesi. Si tratta dunque di un tema che tocca trasversalmente tutta la società e che va affrontato con impegno comune, responsabilità e visione. A cominciare da noi imprenditori che dobbiamo essere attori sociali, oltre che economici, nella comunità in cui operiamo. Proprio in quest’ottica, abbiamo istituito un Advisory Board dedicato alla Responsabilità Sociale delle Imprese che, attraverso progetti mirati, intende rispondere ai bisogni delle fasce più esposte della popolazione, dei giovani e delle donne, e valorizzare il nostro patrimonio artistico, storico e culturale”.

Sono onorata della costituzione di questo board e della squadra che ne fa parte - ha sottolineato Gabriella Magnoni Dompé, Presidente dell’Advisory Board della responsabilità sociale delle imprese -. Il board è composto principalmente da donne, un ulteriore segnale di modernità di Assolombarda. Per noi questo accordo con i sindacati non è che il punto di partenza di tanti altri progetti a cui lavoreremo con impegno e convinzione a beneficio della nostra città e dei suoi cittadini. In occasione dell’8 marzo le aziende che aderiranno all’accordo potranno utilizzare il logo sui propri mezzi di comunicazione e partirà una campagna di sensibilizzazione culturale il cui obiettivo è ricordarci che le donne vanno tutelate non solo in occasioni simboliche ma tutto l’anno”.

"È opportuno sottolineare l’importanza di questo accordo, soprattutto perché gli odiosi numeri degli ultimi giorni ci dicono che il problema è purtroppo ancora troppo presente - ha sottolineato Massimo Bonini, Segretario Generale Cgil Camera del Lavoro Metropolitana di Milano -. L’impegno che i centri antiviolenza rivolgono quotidianamente alle donne in difficoltà è di particolare importanza, bene quindi che arrivi un sostegno concreto anche dal mondo del lavoro a chi ogni giorno costruisce azioni positive per sconfiggerlo".

"Pochi giorni fa l’Istat ha stimato in 425mila le donne che negli ultimi tre anni hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul luogo di lavoro: un dato allarmante, che lascia attoniti - ha dichiarato Danilo Galvagni, Segretario Generale CISL Milano Metropoli -. Siamo, quindi, particolarmente soddisfatti di firmare questo accordo, che ha un risvolto concreto, con la raccolta fondi destinata alle reti antiviolenza, ma anche uno culturale, forse ancora più importante. E, infatti, fondamentale attivare le coscienze, fare capire che ogni tipo di minaccia o molestia è inaccettabile. Il problema non riguarda, ovviamente, solo il mondo del lavoro, ma l’intera società, e coinvolge le istituzioni, la politica, le agenzie educative, l’informazione. Sindacati e imprese possono fare molto. Questa intesa ne è un primo esempio".

"L’accordo che prevede la devoluzione di un’ora di lavoro alla rete dei centri antiviolenza, dimostra la consapevolezza che la violenza di genere, consumata anche al di fuori dei luoghi di lavoro, ha degli enormi costi economici e sociali, seppure in maniera indiretta, sull’organizzazione del lavoro e sulla produttività - ha dichiarato Danilo Margaritella, Segretario Generale Uil Milano e Lombardia -. Un tema che la Uil Milano Lombardia ha affrontato in un seminario nello scorso novembre, nel corso del quale è emerso che per ogni euro speso in prevenzione e contrasto delle violenze di genere, se ne risparmiano 87 in termini di minori costi per le conseguenze di questo odioso reato; in una società dove tutto viene misurato sul valore economico, il fatto di dare un “costo” alla violenza e alle molestie rendere tutti più consapevoli".

 

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