Presentato il Booklet Startup: 7 miliardi di fatturato e 72mila persone occupate, i numeri delle startup knowledge intensive in Lombardia Comunicato stampa

Presentato il Booklet Startup: 7 miliardi di fatturato e 72mila persone occupate, i numeri delle startup knowledge intensive in Lombardia

Startup2Union, Biffi: "In Lombardia nascono più startup rispetto a Baden-Württemberg e Rhône-Alpes. Ancora basso invece il tasso di sopravvivenza"

Milano, 1 dicembre 2017 – In Lombardia il fenomeno delle startup knowledge intensive (KI) sta diventando sempre più importante, basti pensare che rappresentano il 13% delle nuove società di capitali del territorio (dal 10% del 2007), producono quasi 7 miliardi di fatturato (un terzo del totale italiano) e impiegano 72mila persone (un quarto del totale del Paese).

È quanto emerge dal Booklet Startup, giunto alla sua seconda edizione e realizzato dal Centro Studi di Assolombarda in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano

Il Booklet si concentra sulle startup nate dal 2007 al 2014 appartenenti ai settori ad alta intensità di conoscenza del manifatturiero, dei servizi, dell’arte, cultura e attività creative. Il perimetro territoriale dell’analisi è la Lombardia messa a confronto con Baden-Württemberg, Bayern, Cataluña e Rhône-Alpes, le cinque regioni d’Europa a maggior vocazione produttiva che insieme rappresentano il 21% delle startup knowledge intensive dell’Europa 4 (Italia, Germania, Francia e Spagna) e di cui la sola Lombardia pesa il 4,1%.

“Monitorare le startup knowledge intensive significa occuparsi di innovazione e di nuove imprenditorialità del territorio, i temi cruciali su cui si giocherà la competizione globale – ha dichiarato Alvise Biffi, vicepresidente della Piccola Industria di Assolombarda –. Dall’indagine emerge che in Lombardia la fase di ‘start’ (natalità delle startup) presenta risultati in linea con gli altri motori d’Europa: nel periodo analizzato, nella nostra regione sono nate oltre 15mila startup knowledge intensive, ovvero il 23,2% del totale nazionale (la percentuale più alta di tutte le regioni benchmark). Inoltre la Lombardia vede un +14%, rispetto al 2013, per numero di startup nate ogni 100mila abitanti. E il fatto che sia cresciuto anche il loro peso sul totale delle nuove società di capitali, passando dal 10,2% del 2007 al 13% del 2014, è sintomo che il tessuto imprenditoriale lombardo si sta consolidando in chiave innovativa. Occorre però lavorare intensamente per far sì che le startup lombarde superino indenni il periodo iniziale e si rafforzino con il tempo, come accade per esempio nelle regione tedesche”.

Infatti, guardando al tasso di sopravvivenza, l’indagine evidenzia che le startup lombarde ancora attive a fine 2015 non raggiungono l’80%, mentre in Bayern e Baden-Württemberg sfiorano il 90%. E in Lombardia il rischio di chiudere cresce sensibilmente nei primi anni di età delle startup e si mantiene alto anche per le startup più mature: il 6,4% è a rischio chiusura al settimo anno di vita; mentre quelle tedesche già dopo il terzo anno registrano un consolidamento e un crollo del rischio che è prossimo allo 0% al settimo anno di vita.

“I punti di forza dell’ecosistema imprenditoriale lombardo sono nei settori di elezione della regione: meccanica e manifattura IT, biotech e farmaceutica, arte, cultura e attività creative – precisa Massimo Colombo, coordinatore della ricerca e docente di imprenditorialità e finanza imprenditoriale alla School of Management del Politecnico di Milano -. In tali settori, le start up lombarde crescono rapidamente come nel Baden-Württemberg e nella Baviera”.

In riferimento al tasso di acquisizione, le startup lombarde sono, invece, ai livelli di quelle tedesche a testimonianza dell’attrattività del sistema imprenditoriale del territorio lombardo. Indietro invece Cataluña e Rhône-Alpes. E sono proprio le startup delle “industrie basate sulla scienza”, che hanno un tasso di sopravvivenza particolarmente basso, ad essere maggiormente acquisite. Al contrario quello dei “macchinari e strumenti specializzati” risulta il settore meno acquisito ma che sopravvive di più.

Il rapporto è stato presentato nell’ambito dell’evento Startup2Union, il secondo grande appuntamento di networking per le startup di Assolombarda, a tre anni dal lancio del progetto “Startup Town” nato su iniziativa dell’Associazione con l’obiettivo di favorire l’incontro tra aziende e nuove iniziative imprenditoriali. In quest’ottica per supportare i nuovi imprenditori nelle fasi iniziali e favorire lo sviluppo e la crescita del nuovo business, Assolombarda offre alle startup costituite da meno di 4 anni e con un fatturato inferiore a 500mila euro, l'adesione all’Associazione e l’uso dei servizi gratuiti per quattro anni. Oggi Startup Town di Assolombarda rappresenta più di 330 startup innovative associate e quasi 70 partner ed è considerato il più grande aggregatore di startup sul territorio.

 

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