Ma l'alleanza tra istituzioni ha funzionato

Da pochi mesi è il Presidente di Assolombarda, un colosso associativo di quasi seimila imprese. Ma Carlo Bonomi è anche a capo di Synopo, un'azienda che produce strumenti per la neurologia. Polo d'eccellenza del biomedicale. Anche per questo la sconfitta sull'Agenzia del farmaco è amarissima.

"Dopo le prime due votazioni, ci stavamo credendo e invece... Una decisione così importante presa coi bussolotti non è un bello spettacolo per chi crede nell'Europa. In un momento in cui i populismi avanzano, queste scelte certo non aiutano".

Bonomi, quanto perdono le imprese di Milano da questa mancata vittoria? Una stima parlava di un indotto da 1,5 miliardi. Conferma?

"Le stime lasciano il tempo che trovano. La verità è che, per utilizzare una scontatissima metafora calcistica, abbiamo perso ai rigori e questo non può che fare ancora più male in termini di delusione. Ma è altrettanto vero che questa mancata vittoria ci consegna un importante patrimonio in eredità. La grande alleanza tra pubblico e privato, intanto. Si è lavorato insieme per costruire un dossier di candidatura che si è poi confermato il migliore di tutti. E si è dimostrato una volta di più che Milano ha tutte la carte in regola per competere a questi livelli in settori strategici. Mi sembra un'eredità importante".

Milano ha vinto comunque la sua partita?

"È una metropoli internazionale capace di alzare sempre l'asticella della competizione. È una città che ha reagito alla crisi e ne è saputa uscire. Questo passaggio lo ha confermato".

E l'Italia?

"Ema era un obiettivo italiano. Abbiamo sempre detto che Milano deve essere la punta d'eccellenza e il traino solidale per il Paese. Abbiamo lavorato di squadra tutti insieme. Si vince insieme, si perde insieme".