Brexit
Dal 1 gennaio 2021, con la fine del periodo transitorio, il Regno Unito ha lasciato il territorio doganale dell’Ue e il sistema dell’IVA comunitaria ed è a tutti gli effetti un paese terzo. Vengono così a terminare la libera circolazione di persone, merci, servizi e capitali tra il Regno Unito e l'Unione Europea.
Solo il 24 dicembre 2020 è stato raggiunto un Accordo sugli scambi e la cooperazione tra l'UE e il Regno Unito, che ha scongiurato il no-deal: riguarda non solo gli scambi di merci e servizi ma anche un'ampia gamma di altri settori di interesse dell'Unione, quali gli investimenti, la concorrenza, gli aiuti di Stato, la trasparenza fiscale, i trasporti aerei e stradali, l'energia e la sostenibilità, la pesca, la protezione dei dati e il coordinamento in materia di sicurezza sociale. Esso prevede l'assenza di dazi e contingenti per le merci oggetto di scambi commerciali tra Regno Unito e i Paesi dell'Unione europea, ma resta fermo l'obbligo di assolvere le procedure doganali.
Questa sezione è dedicata alla raccolta delle iniziative e delle informazioni utili alle aziende per le gestione dei rapporti economici e commerciali con il Regno Unito nel nuovo contesto.
Informazioni
CBAM: prima rendicontazione entro il 31 gennaio 2024
Il 1mo ottobre è iniziata la fase transitoria del CBAM, il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere, che impone agli importatori in alcuni settori (cemento, energia elettrica, concimi, molti prodotti di ghisa, ferro e acciaio, alluminio e alcune sostanze chimiche) di rispettare degli obblighi di rendicontazione indicati dalla Commissione Europea.
Regno Unito: quadro attuale delle disposizioni sulla marcatura UKCA
È stata prorogata la data di apposizione al 1°gennaio 2025, ma le regole e le istruzioni relative alla tutela del consumatore finale, definizione dei soggetti di riferimento per le autorità inglesi e i contenuti in etichetta, devono essere applicate a prescindere dall'apposizione del marchio ufficiale britannico.