La fabbrica, Milano e i miracoli

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Fabbrica: cosa significa questa parola negli anni Sessanta?

Milano e l’Italia del boom economico esprimono sogni, ambizioni, speranze. Si diffonde la modernità industriale e le persone sono fiduciose. La prospettiva è inebriante: si guarda il mondo da uno scooter, ma le immagini della Terra arrivano anche dai viaggi dei satelliti durante l’esplorazione spaziale.

È un Paese che spera, finché la strage di Piazza Fontana e la crisi dell’industria mostrano un nuovo, cupo scenario. Tutto cambia.
Cosa vuol dire parlare di fabbrica oggi? Quali sono i luoghi dove l’incanto del lavoro è ancora possibile? Da molti anni si discute di «declino dell’industria» ma l’Italia resta un grande paese manifatturiero. Lo sguardo è all’innovazione, alle nuove architetture industriali, alla cultura d’impresa.

Un racconto e una riflessione su Milano a partire dal libro Gli anni del nostro incanto, l’ultimo romanzo di Giuseppe Lupo.

Intervengono

Aldo Bonomi, Sociologo e Direttore Consorzio Aaster
Antonio Calabrò, Vice Presidente Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza
Giuseppe Lupo, Autore

Letture a cura di Marco S. Bellocchio

Modalità di partecipazione

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