Il portale degli interpelli

Il regime di neutralità fiscale previsto per le fusioni dall’articolo 172 del TUIR può ritenersi applicabile anche nel caso in cui l'operazione non sia disciplinata dalla direttiva UE fusioni­scissioni e siano contemporaneamente rispettate le seguenti condizioni: l'operazione si qualifichi come fusione ai sensi della legislazione civilistica italiana; i soggetti coinvolti abbiano una forma giuridica omologa a quella prevista per le società di diritto italiano; l'operazione produca effetti in Italia sulla posizione fiscale di almeno un soggetto coinvolto.

La cessione di materiali litoidi, in compensazione degli interventi per la realizzazione di una cassa d'espansione di un torrente definiti nell'ambito di un contratto di appalto, è effettuata nell'ambito di un'operazione permutativa e, pertanto, deve essere soggetta all'IVA in base al valore normale dei beni.

La realizzazione di un sottopasso pedonale a servizio di impianti sciistici, benché configuri un intervento ex novo finalizzato a garantire il collegamento tra i parcheggi e il punto d'accesso agli impianti di risalita senza l'attraversamento stradale, non è riconducibile alle opere di urbanizzazione che possono beneficiare dell'aliquota IVA ridotta del 10%.

La società consolidata può trasferire al consolidato tanto l'eventuale perdita fiscale di periodo quanto la quota di interessi passivi indeducibili che trova capienza nelle eccedenze di ROL conferite dalle altre società partecipanti al regime della tassazione di Gruppo. 

Se non si trasferiscono gli interessi passivi al consolidato fiscale, li stessi non potranno essere attribuiti al Gruppo in esercizi futuri e potranno essere utilizzati solo su base singola. 

Il rimborso chilometrico corrisposto ai rider che, su richiesta del datore di lavoro, utilizzano il mezzo proprio (bici, e-bike, scooter, ecc.) per lo svolgimento dell'attività lavorativa non concorre alla formazione del reddito di lavoro dipendente, in quanto è riferibile a costi sostenuti nell'interesse esclusivo del datore di lavoro.

Per i piani di stock option, la plusvalenza è determinata dalla differenza tra il corrispettivo percepito dalla vendita e il valore normale delle azioni al momento dell'assegnazione, a condizione che detto valore sia stato assoggettato a tassazione come reddito di lavoro dipendente. Qualora, invece, l'acquisizione di titoli o diritti non abbia concorso alla formazione del reddito, l'intero importo del corrispettivo percepito costituisce plusvalenza da assoggettare ad imposta sostitutiva.