Il portale degli interpelli

La società costituita al 1° gennaio 2019, che ha iniziato dal 1° luglio 2019 la propria attività produttiva attraverso un'operazione di conferimento d'azienda, può fruire del credito d'imposta per le imprese energivore, considerando che la medesima è iscritta all'elenco di cui all'art. 6, co. 1, del DM del 2022. La società è rimasta inattiva fino al 30 giugno 2019, pertanto è priva del parametro di riferimento per il calcolo, dunque trova applicazione il criterio previsto per le imprese non ancora costituite alla data del 1° gennaio 2019, cioè l'utilizzo come parametro di riferimento dell'importo di 69,26 €/MWh.

Nel caso di una fusione per incorporazione tra società (due incorporate e un'incorporante) con percentuali di pro-rata di detraibilità IVA differenti, in ragione della diversa incidenza delle operazioni esenti effettuate da ciascuna società sul relativo volume d'affari, l'incorporante può continuare a determinare nell'anno di perfezionamento della fusione e in via provvisoria la detrazione dell'imposta assolta sugli acquisti in base alla percentuale di pro-rata di detrazione "definitivo" individuato in sede di presentazione del modello di Dichiarazione IVA relativa all'anno precedente all'operazione straordinaria (2021), salvo conguaglio in sede di presentazione della dichiarazione IVA per il periodo d'imposta 2022.

Per le donazioni effettuate dal Fondatore nella Fondazione, il primo può, in via di principio, beneficiare della previsione di cui all'art. 100, co. 2, lett. a), del TUIR; trattandosi di oneri di utilità sociale deducibili per cassa, la relativa rilevanza fiscale prescinde dalla previa imputazione degli stessi a conto economico; gli oneri di cui all'art. 100, co. 2, lett. a), del TUIR, al ricorrere delle condizioni di legge, potranno essere dedotti, concorrendo al pari delle altre erogazioni (in natura e/o in denaro) effettuate dal Fondatore in favore della Fondazione al limite massimo di deducibilità consentito (2% del reddito d'impresa dichiarato).

Le somme corrisposte da un'Amministrazione pubblica a un dipendente a seguito di sentenza di TAR, in quanto sostitutive del reddito di cui all'art. 49 del TUIR e pertanto qualificate come reddito di lavoro dipendente, rilevano ai fini della base imponibile IRAP nell'anno della relativa erogazione (cd. criterio di cassa) per un ammontare pari a quello rilevante ai fini previdenziali.

L'attività di mining (cioè validazione di criptovalute) del caso di specie risulta fuori dal campo di applicazione IVA, con conseguente preclusione del diritto alla detrazione dell'imposta assolta "a monte". Di conseguenza, la società non è tenuta agli obblighi documentali, dichiarativi e di versamento richiesti dalla disciplina IVA su tali operazioni.

La cessione di utility token del caso di specie effettuata in sede di ICO non è soggetta ad IVA, ai sensi dell'articolo 2, comma 3, lettera a) del DPR n. 633/72.