Una nuova geografia degli scambi come conseguenza della guerra in Ucraina? Analisi di ISPI
Fino a che punto le conseguenze della guerra in Ucraina potrebbero contribuire a ridefinire la mappa degli scambi internazionali accelerando la transizione verso una nuova forma di globalizzazione, in cui le filiere sono accorciate e la diffidenza verso i partner potrebbe aumentare?
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha provocato, in sole due settimane, un impatto molto forte sull’economia globale. Non solamente per le implicazioni che riguardano l’energia e la volatilità sui mercati finanziari, ma anche per le conseguenze su commercio internazionale e supply chains. Il triplice effetto provocato dalle sanzioni economiche, dai problemi a logistica e trasporti dovuti alla guerra, e dalla crescita vertiginosa dei prezzi delle commodities, produrrà sicuramente ripercussioni sulla performance economica dei Paesi più colpiti. Non solo: la frattura che si è creata tra Russia e Occidente sarà difficile da ricomporre anche dopo che la guerra sarà terminata. Fino a che punto questa situazione potrebbe contribuire a ridefinire la mappa degli scambi internazionali accelerando la transizione verso una nuova forma di globalizzazione, in cui le filiere sono accorciate e la diffidenza verso i partner potrebbe aumentare?
La tematica viene approfondita nell'articolo di ISPI, riportato in allegato e inserito nel Global watch dell'11 marzo.
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Per informazioni Area Internazionalizzazione e Commercio Estero, e-mail assolombardaestero@assolombarda.it
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