Bisogna ridurre il gap gender nel mercato del lavoro Comunicato stampa

Bisogna ridurre il gap gender nel mercato del lavoro

STEAMiamoci: un incontro sull'importanza delle donne nel tessuto culturale e produttivo della nostra regione e per introdurre misure che permettano di aumentarne l’incidenza e il valore.

Milano, 17 novembre 2016 - La Lombardia deve molto alle donne che in tutti gli ambiti, dalle scienze alle arti, dalla tecnologia alla produzione, contribuiscono ogni giorno alla sua crescita. Ed è su questi settori che bisogna puntare perché la componente femminile diventi una parte sempre più importante della nostra economia.

STEAMiamoci. Le donne tra Science, Technology, Environments, Arts, Manufacturing è il tema dell’incontro ospitato questa mattina in Assolombarda all’interno della XV Settimana della Cultura d’Impresa, la manifestazione promossa da Confindustria. Una mattinata di confronto sul ruolo delle donne nella crescita culturale ed economica del territorio a cui hanno partecipato ricercatrici, docenti universitarie, imprenditrici e top manager.

Milano città Steam è uno degli obiettivi che Assolombarda si è data per il futuro della Città, già oggi una combinazione unica e distintiva di eccellenze e di capitali in ambito umano, economico, scientifico ed estetico. E l'apporto della componente femminile è un importante punto di forza che va migliorato anche se, rispetto al resto del Paese, la nostra area metropolitana è più avanti. “A Milano il tasso di occupazione delle donne in età lavorativa ha infatti superato quel 60% che era l’obiettivo di Lisbona 2010, un target che nel resto d’Italia è rimasto invece sulla carta – afferma Carlo Bonomi, Vicepresidente Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza.

Ma non basta.

“Nel 2015 le donne tra i 15 e i 64 anni erano in Lombardia 3,2 milioni, di cui 2 milioni attive, equivalente a un tasso di partecipazione femminile nel mondo del lavoro del 62,7% - dichiara Gianfelice Rocca, Presidente Assolombarda -. Se fossimo però in linea con la media del Baden- Württemberg, della Cataluña o del Bayern, cioè i principali benchmark europei con cui ci confrontiamo, che è pari al 74%, conteremmo ben 360 mila donne in più nel mercato del lavoro, vale a dire più di un terzo delle donne attualmente inattive”.

“E’ ben vero che durante la crisi i tassi di attività femminili si sono avvicinati a quelli maschili, ma la distanza che separa la Lombardia e l’Italia dai benchmark europei resta siderale: il gap gender, cioè la differenza in punti percentuali tra uomini e donne nel mercato del lavoro, era nel 2015 del 16,1% in Lombardia (contro il 20% dell’Italia), dell’8,7% in Cataluña e del 9,4% nel Bayern e nel Baden- Württemberg - conclude Rocca.

“Le informazioni raccolte tra le nostre imprese sul tasso di femminilizzazione per qualifica (cioè quante donne su tutto il personale con il medesimo inquadramento) ci dicono che le donne si sono fatte largo soprattutto tra le figure direttive, quadri e dirigenti, e sempre più spesso in posizioni funzionali apicali – aggiunge Carlo Bonomi -. Siamo quindi convinti che Milano Città Steam debba molto alle donne che, nei diversi ambiti, contribuiscono ogni giorno alla sua crescita con una visione diversa e innovativa. Tuttavia, la componente femminile in alcuni settori industriali, quelli cioè che devono compiere il salto tecnologico e competitivo richiesto dall’Industria 4.0 e dove sono necessarie competenze che derivano da lauree scientifiche, è purtroppo ancora esigua”.

Da qui la necessità di un progetto che abbia la capacità di cambiare i numeri già a partire dalla formazione, dall’orientamento delle giovanissime nelle scuole. Anche se va detto che in Lombardia, su 116.000 universitari iscritti alle ‘facoltà STEAM’ le donne sono già il 47,6%, cioè oltre 55.000. Solo a ingegneria la percentuale si ferma al 22%.

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