Donazioni per l’emergenza coronavirus: come accedere agli incentivi fiscali

Per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali introdotte dal Decreto “Cura Italia”, è necessario che le erogazioni liberali in denaro siano effettuate con mezzi tracciabili e che siano adeguatamente documentate.

L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 21/2020, fornisce alcuni importanti chiarimenti sulle modalità con cui devono essere effettuate le donazioni a sostegno dell’emergenza coronavirus, per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dal Decreto “Cura Italia”1.

Si ricorda, infatti, che l’art. 66 del Decreto “Cura Italia” ha introdotto alcuni incentivi fiscali per i soggetti che, nel 2020, effettuano erogazioni liberali a sostegno degli interventi di gestione e contenimento dell’emergenza coronavirus. In particolare:

  • le persone fisiche e gli enti non commerciali possono detrarre dall’imposta lorda sul reddito il 30% della donazione, in denaro o in natura, per un importo non superiore a 30.000 euro (comma 1 dell’art. 66);
  • le imprese possono dedurre dalla base imponibile Ires e Irap le erogazioni liberali in denaro e, in caso di donazioni in natura, possono considerare non imponibile il valore dei beni ceduti gratuitamente (comma 2 dell’art. 66).

Per un approfondimento si rinvia alle informative:

Decreto "Cura Italia" - Incentivi fiscali per le donazioni a sostegno delle misure di contrasto al Coronavirus

Incentivi fiscali per le donazioni a favore dell’emergenza coronavirus - Chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 21/2020, chiarisce innanzitutto che, per evitare eventuali abusi, le donazioni in denaro di cui all’art. 66 del Decreto "Cura Italia" devono avvenire mediante mezzi tracciabili, ossia:

  • tramite versamento bancario o postale
  • oppure tramite carte di debito, carte di credito, carte prepagate, assegni bancari e circolari2.

Non sono agevolabili, pertanto, i versamenti in contanti.

Per quanto riguarda la documentazione attestante il sostenimento dell’onere, è necessario che la ricevuta del versamento bancario o postale ovvero l’estratto conto della società che gestisce la carta di credito, di debito o prepagata consenta di individuare:

  • il soggetto beneficiario della donazione,
  • il carattere di liberalità del pagamento,
  • la destinazione del pagamento a interventi di gestione e contenimento dell’emergenza da Covid-19.

Dopo aver fissato questi principi di carattere generale, l’Agenzia delle Entrate si sofferma sulle modalità di documentazione delle donazioni a favore della Protezione Civile, distinguendo quelle effettuate direttamente dal contribuente da quelle che avvengono invece attraverso intermediari come, ad esempio, le piattaforme di crowdfunding.

Donazioni effettuate direttamente a favore della Protezione Civile

In caso di donazioni effettuate dai contribuenti direttamente alla Protezione Civile, mediante versamenti sui conti correnti aperti per l’emergenza coronavirus3:

  • IBAN IT84Z0306905020100000066387, finalizzato a finanziare l’acquisto di dispositivi di protezione individuale, ventilatori, respiratori, attrezzature ed apparecchiature per sale di rianimazione ecc.
  • IBAN IT66J0306905020100000066432, finalizzato a sostenere le famiglie degli operatori sanitari deceduti nello svolgimento delle proprie attività a causa del Covid-19

per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali, è sufficiente che dalla ricevuta del versamento bancario o postale o dall’estratto conto della carta di credito/debito/prepagata risulti che il pagamento è stato effettuato su uno dei due conti correnti dedicati all’emergenza coronavirus.

Donazioni effettuate a favore della Protezione Civile tramite intermediari

Per quanto riguarda, invece, le erogazioni effettuate a favore della Protezione Civile attraverso:

  • collettori intermediari
  • piattaforme di crowdfunding
  • oppure fondazioni, associazioni, comitati o enti indicati nell’art. 27 della L. 133/19994

i contribuenti, per poter accedere alle agevolazioni fiscali, devono essere in possesso:

  • della ricevuta del versamento (bancario o postale o estratto conto della carta) o della ricevuta attestante l’operazione effettuata su piattaforme messe a disposizione dai collettori intermediari o di crowdfunding
  • nonché dell’attestazione rilasciata dal collettore, dal gestore della piattaforma di crowdfunding o dagli altri enti sopra citati4 dalla quale emerga che la donazione è stata versata nei predetti conti correnti dedicati all’emergenza coronavirus5.

Qualora i versamenti siano effettuati su conti correnti diversi da quelli sopra riportati, sempre però finalizzati a finanziare interventi legati all’emergenza coronavirus, oppure qualora dalla ricevuta di versamento non sia possibile ricavare tutte le informazioni rilevanti (carattere di liberalità, destinatario dell’erogazione, finalità della stessa), per poter fruire delle agevolazioni fiscali, oltre alla ricevuta del versamento, sarà necessario che la Protezione Civile rilasci una specifica ricevuta dalla quale risulti che le erogazioni sono finalizzate a finanziare gli interventi per il contenimento e la gestione dell’emergenza coronavirus.

Note

1. D.L. 17 marzo 2020, n. 18.
2. Si tratta dei sistemi di pagamento previsti dall’art. 23 del D.Lgs. 241/1997.
3. Art. 99 del Decreto “Cura Italia”.
4. Si tratta degli enti individuati dal D.P.C.M. 20 giugno 2020 ossia: a) onlus (art. 10, D.Lgs. 460/1997; b) organizzazioni internazionali di cui l'Italia è membro; c) fondazioni, associazioni, comitati ed enti che, costituiti con atto costitutivo o statuto redatto nella forma dell'atto pubblico o della scrittura privata autenticata o registrata, tra le proprie finalità prevedono interventi umanitari in favore di popolazioni colpite da calamità pubbliche o altri eventi straordinari; d) amministrazioni pubbliche statali, regionali e locali, enti pubblici non economici; e) associazioni sindacali e di categoria.
5. Vd. risoluzioni 441/E del 17 novembre 2008 e 160 del 15 giugno 2009 in materia di erogazioni liberali effettuate per il tramite dei datori di lavoro.

Contatti

Ulteriori informazioni e chiarimenti possono essere richiesti al Settore Fisco e Diritto d’Impresa, tel. 0258370.267/308, e-mail: fisc@assolombarda.it

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